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LA PRIMA INFANZIA: UN PERIODO ESTREMAMENTE IMPORTANTE

L'educatore e i genitori rivestono un ruolo di grande responsabilità nei confronti del proprio bambino, in particolare nei primi anni di vita, in cui egli si presenta ancora estremamente fragile nei confronti del mondo che lo circonda. È necessario, per questo motivo, che i caregivers del bambino, ovvero i suoi genitori nel contesto familiare e l'educatore al nido, instaurino un forte legame con esso, attraverso una comunicazione funzionale ai suoi bisogni primari, che si esprima non solo attraverso le parole ma anche mediate gesti, espressioni, sguardi e carezze.
Purtroppo però, accade che gli adulti non sempre riescano a captare segnali di emergenza e di disagio, ciò avviene perché non riescono ad interpretare il malessere del bambino, sopratutto se neonato, oppure perché i sintomi sono del tutto latenti e quindi non manifesti.
Tutto ciò può determinare una condizione estremamente dannosa per il bambino, che viene cresciuto ed accudito in uno stato di apparente tranquillità e benessere, favorendo il proliferare del disagio o della malattia e prorogando inconsapevolmente strategie d'intervento utili per il superamento del problema.
Per evitare tali situazioni, il nido d'infanzia si avvale dei suoi operatori qualificati (educatori, psicologo e pediatra), i quali, per mezzo di delicati sistemi di osservazione e grazie ad una lunga esperienza, cercano di individuare possibili stati di malessere o disagio, indagandone le cause e le possibili conseguenze, con l'obiettivo di intervenire tempestivamente e risolvere nel più breve tempo possibile tali emergenze.
Il nido d'infanzia e i suoi educatori sono consapevoli dell'importanza dei primi tre anni di vita, come periodo cruciale per individuare possibili deficit, malattie o disagi. Difatti se tali problematicità si rilevassero solo dopo parecchi anni dalla nascita, l'intervento e la riabilitazione educativa avrebbero un'efficacia esigua, al contrario, se tali problemi venissero diagnosticati nella prima infanzia sarebbe ancora possibile, tendere ad un miglioramento o addirittura ad un superamento di molte patologie, garantendo al bambino e alla sua famiglia una condizione di vita dignitosa.

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