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LA GRIGLIA DI RILEVAZIONE DEL DISAGIO

Il nido e la scuola dell'infanzia si avvalgono di strumenti di rilevazione per poter rendere più concreto il tema del disagio infantile, un fenomeno troppo spesso latente a livello sociale e istituzionale.
Vengono utilizzati metodi di rilevazione quantitativa e qualitativa per avere maggiori informazioni riguardo a questo fenomeno in continua crescita; ne è un esempio la griglia di rilevazione ideata e utilizzata per una ricerca-azione organizzata dall'IPRASE del Trentino (Istituto Provinciale per la Ricerca e la Sperimentazione Educativi). Tale griglia (vedi tab.1) è stata creata per poter osservare le varie tipologie di disagio presso la scuola dell'infanzia, applicabile anche per il nido, con l'obiettivo di ideare e progettare una ricerca-azione per prevenire e contrastare questo fenomeno e potenziare le buone pratiche.
In concreto gli educatori devono discutere e condividere tra loro quale punteggio dare a ogni bambino della propria sezione in ogni singola voce della griglia nella parte contraddistinta dalla parola “importanza” ( lo zero equivale a nessun disagio, il cinque equivale a disagio grave).
Allo stesso modo, gli educatori sono invitati a compilare autonomamente una seconda parte, la quale indaga sulla capacità effettiva del professionista di rispondere adeguatamente alle difficoltà poste dal bambino: parte denominata “fattibilità” (lo zero equivale all'incapacità d'agire mentre il cinque equivale al pieno possesso di tale competenza).



























Tab.1 Griglia di rilevazione del disagio nella scuola dell'infanzia 8
Nome bambino__________________ Sezione______________ Codice___________
Tipo di problema
Importanza
Fattibilità
Contenitori Istituzionali
1.Difficoltà di separazione dai familiari e di entrata alla scuola dell'infanzia
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
2.Vissuto di “lutto” permanente
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
3.Sintomi psicosomatici
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
4.Attraversamento iperattivo o blocco motorio
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
5.Rifiuto del cibo
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
6.Difficoltà di addormentamento
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
7.Difficoltà nell'utilizzo del gabinetto
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
8.Ricongiungimento molto difficoltoso
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
Contenitori Didattici
9.Rifiuto della consegna
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
10.Non sono capace
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
11.Esigenza di rapporto privilegiato
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
12.Reazione esagerata davanti all'insuccesso o al richiamo dell'insegnante
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
13.Difficoltà obiettive di tipo disprassico
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
14.Difficoltà di tipo linguistico
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
Contenitori Liberi
15.Gioco disorganizzato
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
16.Gioco esplosivo
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
17.Gioco frammentato
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
18.Inibizioni
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
Rapporti scuola famiglia
19.Contrasti scuola famiglia
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
20.Altro (specificare)
0 1 2 3 4 5
0 1 2 3 4 5
Mediante questa tipologia di griglia è possibile rilevare dati quantitativi e qualitativi, utili agli educatori per conoscere uno specifico fenomeno, in questo caso il disagio.
Per quanto riguarda i dati quantitativi è possibile analizzare la quantità di sintomi individuali per ogni bambino, e come essi si distribuiscono nel tempo; difatti se tale griglia viene riproposta più volte nel corso dell'anno, è possibile confrontare se tali disagi sono diminuiti o aumentati e in quali occasioni. Mentre per quanto concerne i dati qualitativi, si può indagare quali sono i momenti che generano maggior disagio, o classificare i disagi secondo l'ipotesi sintomatica.
È da precisare che tali indagini, vengono eseguite su un piccolo campione di bambini, e che quindi non rappresentano l'intera popolazione infantile, il loro obiettivo è infatti quello di aiutare gli educatori ad individuare con velocità un disagio fra i propri educandi, e di verificare soprattutto le proprie capacità d'intervento, puntando primariamente sulla prevenzione.
La prevenzione, atto di enorme competenza e responsabilità, è da attuare nei processi che stanno alla base della crescita infantile come l'autonomia e la regolazione emotiva.
Di conseguenza un'attività che si pone un chiaro obiettivo preventivo allo scopo di contrastare il disagio infantile, deve mirare in modo netto ed efficace verso questi temi.
L'autonomia è alla base di qualsiasi processo evolutivo, essa viene fatta imparare ai bambini sin dalla tenera età, ed è considerata come una conquista estremamente importante. Le prime capacità d'autonomia riguardano la cura del proprio corpo e delle proprie cose, con lo scopo, di svilupparne altre come l'autonomia di muoversi nello spazio con sicurezza e giocare con autodeterminazione.
Se l'educatore riesce a far sviluppare nel bambino una solida autonomia e uno stabile Io interno, si attua un'adeguata prevenzione nei confronti di tipologie di disagio come il distacco parentale o la disorganizzazione del gioco libero.
Un'altra forma di prevenzione può essere attuata mediante attività volte ad aiutare il bambino nella regolazione emotiva, in particolare nella regolazione del proprio comportamento e di processi psicologici o affettivi.
Essere in grado di gestire in maniera autonoma e corretta l'intensità del vissuto emotivo nei vari contesti risulta un atto preventivo nei confronti di disagi come: l'attraversamento iperattivo, le reazioni esagerate dinanzi ad un richiamo oppure l'inibizione o il gioco disorganizzato.
Ciò può verificarsi solo se l'educatore aiuta il bambino a gestire nel migliore dei modi l'intensità del vissuto emotivo, in base alle sue capacità, e attraverso l'organizzazione dei giochi.
Come più volte si è ripetuto, per poter intervenire in maniera adeguata ed attenta l'educatore e l'adulto in genere, deve conoscere al meglio ciò di cui si sta occupando.
Per prima cosa, egli deve indagare con serietà e precisione il nodo del problema, che nel nostro caso equivale ad una difficoltà, un disagio o un problema del bambino, solo così sarà possibile svolgere un intervento d'azione efficace e duraturo.
Per questo motivo, nel prossimo capitolo si affronterà la realizzazione ideale di un progetto educativo specifico, analizzando la programmazione in ogni sua parte, dall'individuazione del problema, alle strategie d'intervento, evidenziando la valenza dell'osservazione e della valutazione dell'educatore come capacità indispensabile perché tutto ciò si possa realizzare.
8M.L.Pollam, adAgio: una ricerca-azione per rispondere al disagio nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, Edizioni IPRASE del Trentino, 2007

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