mercoledì

I BAMBINI "SPECIALI" AL NIDO D'INFANZIA

Per bambino speciale, si vuole intendere un insieme molto vasto di condizioni nelle quali può trovarsi un bambino con la sua famiglia; il bambino speciale non è solo colui che presenta un deficit o una patologia conclamata (ritardo mentale, autismo, sordità, cecità...) ma anche colui che presenta un disagio (relazionale, comportamentale, d'inserimento o d'integrazione) o semplicemente un bambino che presenta una problematicità transitoria. Per questo motivo, qualsiasi bambino potrebbe trovarsi in condizione di difficoltà e necessitare dell'aiuto della pedagogia speciale, che si manifesta attraverso le azioni e le pratiche dell'educatore.
Nel momento in cui l'educatore riconosce nel bambino una difficoltà, si avvale della pedagogia speciale e del suo ruolo fondamentale per agire.
Il ruolo fondamentale della pedagogia speciale è quello di identificare i bisogni speciali delle persone, saperli leggere ed interpretare in maniera precisa e delineare delle risposte adeguate per soddisfarli.”1
Come prima cosa, Cottini evidenzia l'importanza di ricercare ed individuare i bisogni concreti e specifici del bambino in difficoltà, attraverso le competenze percettive e interpretative possedute dall'educatore.
Poi si passa all'interpretazione di tali bisogni (individuali e quindi diversi gli uni dagli altri), per orientarsi verso specifiche risposte.
Ed in fine tali risposte devono concretizzarsi in azioni reali e concrete, atte a favorire il miglioramento delle condizioni del bambino, anche quando il senso comune vede l'impossibilità del cambiamento e l'inattuabilità di qualunque progresso.

1Cottini Lucio, Didattica speciale e integrazione scolastica, Roma, Carocci editore, 2005, p.15

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